“LOCKDOWN”, una poesia di Sonia Costa
Nei vuoti non nei pieni ricercarsi. (I sentimenti lasciati a marcire creano tane di silenzio.)
Nei vuoti non nei pieni ricercarsi. (I sentimenti lasciati a marcire creano tane di silenzio.)
Sono una cosa neutra, una retta che curva. Sono fiamma e acqua in confronto leale, senza alcuna riserva.
IO PRIMA DI ME Ogni istante di questa vita che si dimena dentro le ossa e mi sussurra nel sangue come una primavera di emozioni io l'ho vissuto già fuori di me, fuori dal tempo, in un'aurora antica del sentire, quando il significato delle cose mi fu palese come una scoperta. Mi affaccio al mondo
SETTEMBRE Settembre sui campi rigonfi di sentore di fichi maturati in fretta nel sole che si smorza. Settembre nel vespro che s’inchina su terre baciate da un’estate che sfiorisce e tace. Un soffio d’ancestrale memoria scioglie i canti di cicale e l’odore di menta li disperde altrove. Settembre sul mare che si svela. Nei lidi
Tramonto sulla "Tana degli Arabi" (La Rabatana di Tursi) Oggi sono sfinge di terra arsa. Muovo ponti di luce. Nuda sulla terra. Trattengo d’un fiato la volta che ruota attorno al mio viaggio. Ho geografie di pietra arrampicate sugli occhi. Visioni meticciate di rotte: cripta per Cristo e per briganti, fossile d'altare a Maometto, la Rabatana,
DESTINO Se avessi imparato a vivere anziché scrivere forse non sarei come sono affamata di suggestione di bellezza di passione intenta a trascorrere il tempo prendendomi a morsi il cuore ma col bollore nel sangue cammino compiendo il destino che solo vedrò nei miei occhi in eterno.
-Da "L'idiota sottostante" Animale è l’amore ma tu segui gli spacciatori di oracoli e intendi che animale è ogni affetto sicché deragli e ti schianti scimunita e incapace di saziare sete e fame contemporaneamente mangi e però sei assetata bevi e però sei affamata immusonita davanti al doppio portale l’avesse detto l’amica mia più
Lei dice non mi importa se mi credi o no, è la verità, poi tu credi pure a quello che ti pare. Quindi è sicuro che mente. Quando è la verità si fa in quattro per cercare di farti credere a quello che dice. Perciò sento di non avere dubbi. Si rasserena e guarda dall’altra
Vorrei che tu venissi da me una sera d’inverno e, stretti insieme dietro i vetri, guardando la solitudine delle strade buie e gelate, ricordassimo gli inverni delle favole, dove si visse insieme senza saperlo. Per gli stessi sentieri fatati passammo infatti tu ed io, con passi timidi, insieme andammo attraverso le foreste piene di lupi,
di Sonia Costa La commossa e mutevole etopea dell’amata, centrale nella poesia di Pedro Salinas degli anni ‘33-‘38, ha procurato non poco imbarazzo alla critica, divisa tra chi, giudicando le esperienze narrate in versi individuate e non (sempre) emblematiche, ha voluto vedere nel Tu femminino un’identità determinata, e tra chi invece ha scartato con forza